Il credit crunch mette alla prova i bilanci

17 Maggio 2023 _ News

Il credit crunch mette alla prova i bilanci

Il trend deflazionistico è ormai ben definito. Gli ultimi dati sull’inflazione americana hanno evidenziato indici CPI e core CPI scesi rispettivamente al 4.9% e al 5,5%, valori analoghi a quelli registrati lo scorso mese, ma in netto calo rispetto ai picchi dell'estate scorsa dell'8,9% e del 6,6%. Questo trend potrebbe portare l'inflazione complessiva su base annua al 3,5% entro giugno. 

Con il rientrare dell’inflazione, l’attenzione del mercato si è spostata sul restringimento delle condizioni di accesso al credito delle aziende, il cosiddetto credit crunch. L’elevato livello dei tassi ha infatti avuto un triplice effetto sul credito alle aziende. 

Innanzi tutto ha ridotto la domanda di credito, con una contrazione negativa registrata solo nel 2008 e nel 2001.

 

 

In secondo luogo ha incrementato le restrizioni delle banche nell’erogare credito, condizioni che hanno toccato i massimi registrati solo nel 2001, nel 2008 e nel 2020.

 

 

Infine, l’aumento dei tassi ha incrementato il numero di fallimenti bancari. Dall’inizio dell’anno sono fallite 3 banche americane, un numero tuttavia inferiore alla media storica. I fallimenti hanno coinvolto quasi 600 mld di dollari di asset, valore, a livello assoluto, superiore al 2008, ma che, relazionato al PIL, è inferiore al 2008. 

La conseguenza principale di tali fallimenti è stato quello di aggravare ulteriormente le condizioni di accesso al credito. 

 

 

Il peggioramento delle condizioni creditizie è però controbilanciato dai bilanci aziendali: 
 
  1. Il grado di leverage delle aziende ad elevato rischio (HY) è sui minimi dal 2005
  2. Il grado di copertura degli interessi pagati è sui massimi dal 2001
 
 

 

In conclusione la traiettoria dell’inflazione continua ad essere in discesa, ma la variabile chiave rimane la stretta del credito. Le condizioni dei bilanci aziendali permettono alle aziende di avere un cuscinetto importante di liquidità per affrontare questo periodo, ma se questa stretta dovesse continuare potrebbe portare ad un rallentamento economico.  

 

 

Messaggio informativo - Le informazioni contenute nel presente messaggio e i dati eventualmente indicati sono prodotti esclusivamente a scopo informativo e pertanto non costituiscono in nessun caso un'offerta o una raccomandazione o una sollecitazione di acquisto o di vendita di titoli o strumenti finanziari in genere, prodotti o servizi finanziari o d’investimento, né un'esortazione ad effettuare transazioni legate ad uno specifico strumento finanziario.
Quanto esposto nel presente messaggio informativo è frutto della libera interpretazione, valutazione e apprezzamento di Pharus Asset Management SA e costituiscono semplici spunti di riflessione. Pertanto le decisioni operative che ne conseguono sono da ritenersi assunte dall'utente in piena autonomia ed a proprio esclusivo rischio. Pharus Asset Management SA dedica la massima attenzione e precisione alle informazioni contenute nel presente messaggio; ciononostante, la stessa non può ritenersi responsabile per errori, omissioni, inesattezze o manipolazioni ad opera di soggetti terzi su quanto materialmente elaborato capaci di inficiare la correttezza delle informazioni fornite e l'attendibilità delle stesse, nonché per eventuali risultati ottenuti usando dette informazioni.
Non è consentito copiare, alterare, distribuire, pubblicare o utilizzare su altri siti per uso commerciale questi contenuti senza autorizzazione specifica di Pharus Asset Management SA.
CONTENUTI CORRELATI

In fondi-sicav

In Approfondimenti

In Approfondimenti